16 maggio MAAM_BANLIEUSART: L’arte incontra i movimenti

banlVenerdi’ 16 maggio 2014

MAAM Museo dell’Altro e dell’Altrove di Metropoliz_città meticcia
via Prenestina 913


Programma:

ore 10.30
Inaugurazione dell’opera di Davide Dormino “Editto” e della Sala dello Scompiglio, o Sala delle Bandiere (a cura di Pablo Echaurren, Cristiana Pacchiarotti, Paolo Assenza.
Contributi artistici d: Giovanni Albanese, Paolo Assenza, Renzo Bellanca, Simone Bertugno, Tania Campisi, Annabella Cuomo, Paolo Dore, Arash Iran Doust, Pablo Echaurren, Ovidiu Leuce, Anahi Angela Mariotti, Maria Carmela Milano, Leila Mirzakhani, Cristiana Pacchiarotti, Stefania Perna, Navid Azimi Sajadi, Germano Serafini, Daniele Villa)
ore 11.00
L’arte incontra i movimenti. Inizio dei lavori.

Interventi di:
CAROLYN CHRISTOV-BAKARGIEV
PABLO ECHAURREN
MAURO FOLCI
ALFREDO PIRRI
FRANCO PIPERNO
GIUSEPPE STAMPONE
NICOLAS MARTINO
LORENZO CANOVA
FRANCESCO SYLOS LABINI
NICOLA VALENTINO
FRANCESCO CARERI
ANDREA FALCHI
Introducono Giorgio de Finis e Paolo Di Vetta.
Moderatori Mattia Pellegrini e Davide Ricco.

Tutt* sono invitati ad intervenire al dibattito.

Al termine dell’incontro presentazione del progetto NOT (ONLY) HERE. Opera di Mauro Cuppone nell’era della riproducibilità tecnica.
Progetto a cura di Giorgio de Finis.

ore 11.00
Visita guidata per le scuole alla collezione del MAAM. A cura di Carlo Gori.

ore 14.00
Colazione meticcia.

ore 16.00/20.00
HOME THEATRE. Rassegna di videoarte domestica.

a cura di Lorena Benatti, Giorgio de Finis, Donatella Giordano, Mattia Pellegrini, Donatella Pinocci, Davide Ricco, Olivia Spatola

Cfr. programma pagina evento MAAM_HOME THEATRE.

ore 17.00
Visita guidata alla collezione del MAAM.
A cura di Carlo Gori.

ore 17.30
Presentazione dei nuovi interventi site specific realizzati al MAAM.
Opere di:
KOBRA, GIOVANNI ALBANESE, MAURO MAUGLIANI, MARCELLO MAUGERI, PAOLO BIELLI, MICHELE WELKE, GIANFRANCO SCRIBONI, FRANCESCHELLI, ANDRECO.
Work in progress: DANILO BUCCHI, NICOLA ALESSANDRINI.
A cura di Giorgio de Finis.

ore 18.00
Presentazione del nuovo numero di FART i fogli della Fabbrica dell’ARTe.
Contributi di Gian Maria Tosatti, Dora Garcia, Nicolas Martino, Andrea Lanini, Alessandro Bulgini, Giorgio de Finis e Mauro Cuppone.

ore 19-00
Performance di Mauro Folci

ore 20.00
Cena meticcia + degustazione di assenzio.

ore 23.00
Concerto THEE ELEPHANT

ore 24.00
dj set

Di seguito il contributo dei Blocchi Precari Metropolitani al dibattito.

Percorrendo strade diverse dentro questa fabbrica fino al 2009 dismessa e priva di vita, nuove energie hanno prodotto un singolare incrocio. Complesso ma non innaturale, dove le lotte per il diritto all’abitare e i movimenti liberano spazi, inventano complicità e realizzano desideri anche attraverso le incursioni di artisti intrigati dalla libertà che si respira dentro questa città meticcia.
Una dimensione composta da fatica e impegno, da intuizioni e colpi di testa, da esperienza e incoscienza. Ecco perché lo scontro/incontro tra l’arte e i movimenti è ancora attuale, soprattutto dentro un conflitto irriducibile contro la rendita, il consumo di suolo e la mercificazione della vita. Chi crede che uno spazio vuoto abbia un valore di per sé, che un tratto di colore sia un segno significativo anche senza avere un prezzo, che la fuga non sia un atto di resa ma una rottura definitiva con un modello di sviluppo basato sul profitto, chi trasforma se stesso per cambiare verso al sistema, chi ha il coraggio di giocare con le parole come con la vita, chi sa danzare sui muri e per le strade, guarda necessariamente lo stesso orizzonte e lotta per raggiungerlo.
Il presente di crisi dove i movimenti e l’arte si muovono restringe l’orizzonte e ci costringe ad incontrarci dentro una condizione difficile. Le periferie sono miscele esplosive e piene di energie carsiche, non si sa dove, come e se erutteranno. Il loro rapporto con l’arte è un sentimento contorto tra curiosità e inutilità, ma quando diventa chiaro che un’opera d’arte somiglia ad una barricata l’interesse aumenta e lo sguardo cambia, le complicità si svelano, le distanze diminuiscono.
Ma la convivenza non può essere pacifica e quindi l’azione dell’artista subisce un’attenzione determinante anche più aspra delle critiche più velenose. Qui la cosa diventa interessante e i movimenti e l’arte si misurano davvero, dentro spazi liberati e non omologati, dentro processi di valorizzazione non speculativi.
Le pratiche di riappropriazione concedono opportunità importanti dove declinare il diritto alla città senza compromessi di sorta ed è qui che questa proposta di confronto ha ragione di esistere, così come appare clandestinamente su tanti muri e dentro le metropoli.
La nave dei folli è in movimento dentro le periferie, torniamo a bordo.

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