Lettera aperta agli abitanti e alle abitanti di Tor Sapienza. Per superare il degrado e l’abbandono, lottando insieme!

Ancora una volta questo quartiere è sotto i riflettori della stampa e delle televisioni. Sono molti i personaggi e le forze politiche interessati a questa pubblicità e spesso la maggior parte degli abitanti sta a guardare, cercando di capire se tutta questa attenzione porterà qualcosa di buono ad un quartiere che avrebbe bisogno di una diversa cura.
Un quartiere arrabbiato che non si schiera e che, per questo, rischia di favorire la strumentalizzazione di chi viene da fuori e vuole approfittarsi delle nostre sofferenze.
Il comitato di quartiere, nonostante l’utile lavoro di raccolta di informazioni sulle mille problematiche del territorio, sta cavalcando di fatto l’attenzione morbosa dei media sul campo rom di via Salviati, con il rischio che chi viene da fuori ed è in cerca di protagonismo e di consenso possa commettere azioni terribili e senza senso. Da questo punto di vista ci domandiamo: cosa hanno in comune il quartiere dell’Esquilino con Tor Sapienza?
Alzare la tensione è sempre pericoloso come ci dovrebbe pure ricordare l’assalto al Centro Rifugiati di Viale Morandi. Si riuscì solo a cacciare via i migranti (dopo averne duramente malmenati alcuni) e a rimediare denunce, per il resto le cose sono rimaste tutte come prima.
Nessuno però ha deciso di passare seriamente all’azione sulle questioni brucianti di Tor Sapienza che continua ad essere insultata e presa in giro, sia al Morandi come nella parte storica.
Vengono cancellate linee di autobus, non si interviene sulla presenza massiccia di amianto, si usa il territorio come luogo dove scaricare tensioni e problemi, i piccoli negozi chiudono mentre aprono sempre di più i grandi centri commerciali, il piano di zona è fermo, con i condomini di Caltagirone che sono rimasti a metà ed invenduti, mentre potrebbero diventare una soluzione per tante giovani coppie del quartiere se solo ci fosse la volontà politica d’intervenire, l’abbandono scolastico sta aumentando in maniera esponenziale.
Forse sarebbe ora di alzare la voce anche su queste questioni! Per costringere l’amministrazione comunale e municipale a dare delle reali risposte! O pensiamo davvero che con eventuali tentativi di aggressione al campo di via Salviati si risolvano magicamente questi problemi?
Come tanti, siamo concordi nel volerlo vedere chiuso subito, ma con soluzioni degne, affinché si evitino altre forme di ghetti etnici che vedono la maggioranza degli stessi rom lasciati alla mercé di mafiosi interni ed esterni, siano essi rom, cooperative, faccendieri o politicanti di mestiere.
Quando i riflettori saranno spenti ne riparleremo.
Di fronte al pessimo spettacolo offerto da chi amministra la città noi dobbiamo dimostrare che siamo un’altra cosa. Siamo quelli che per vivere devono sudare un reddito e che per pagare un affitto o un mutuo spesso ci roviniamo. E anche noi, gli abitanti di Metropoliz, abbiamo combattuto con tutto questo, subendo sfratti e pignoramenti, ma un giorno, costretti dalla necessità, abbiamo deciso di ribellarci e siamo entrati nell’ex fabbrica Fiorucci, recuperando gli spazi abbandonati e abitandoli.
Abbiamo tolto dal degrado un luogo, ridandogli vita, offrendo al territorio uno spazio di confronto e di incontro sociale e culturale.
Per questo ci sentiamo a tutti gli effetti coinvolti in quello che accade in questo quadrante. Perché i nostri figli vengono a scuola qui ed è sempre qui che viviamo la nostra quotidianità.
Condividiamo in tutto e per tutto la vita di questo quartiere e non possiamo mostrarci indifferenti quando accadono cose come quelle che hanno richiamato stampa e tv.
Pensiamo che insieme possiamo costringere il Municipio e il Comune di Roma a guardare con altri occhi questo territorio. Chiediamo allora subito un consiglio municipale aperto agli abitanti da svolgersi a Tor Sapienza.
Un appuntamento al quale devono partecipare gli assessori comunali con la disponibilità ad ascoltare le richieste di chi a Tor Sapienza ci vive, per accoglierle e realizzarle in tempi definiti.
A chi pensa di usare Tor Sapienza come palestra sociale per raccogliere una manciata di voti, dobbiamo rispondere insieme: non ci provate! Avete governato tutti da sinistra a destra e siete stati una grande schifezza.
Ora l’attuale maggioranza è a un bivio, vediamo che strada prende. Noi a prescindere da tutto ciò proviamo a costruire un fronte comune di lotta che non sia diviso da pulsioni razziste e che non trovi un punto comune magari grazie alla cacciata dei rom, ma grazie alla volontà di contrastare la guerra tra poveri per non farci distogliere dai veri obiettivi: più servizi e dignità per tutti!
Le energie di questo quartiere hanno ben altra storia, di sudore e fatica, di lotte e diritti conquistati, di battaglie contro il consumo del territorio e per la difesa dell’ambiente.
Tiriamola fuori quest’energia, siamo tante e tanti e non abbiamo bisogno di “aiuti” dall’esterno.
Forza Tor Sapienza, non ci arrendiamo!

Blocchi Precari Metropolitani – Metropoliz_ città meticcia

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