RAP MILITANTE, IL BATTITO DELL’EUROPA CHE SI RIBELLA!

2 febbok

Sabato 2 febbraio

SERATA A SOSTEGNO DELLE AUTOPRODUZIONI 

spot audio: rap militante, il battito dell’europa che si ribella!

h 20 La solidarietà è un’arma: Cena benefit per LITERAL X, compagno, fratello, rapper greco che sta lottando contro una grave malattia.

22.30

SISTAH NAIS from Kala/Bro Sound ConsPiracy &CROL- Catanzaro

ARMA DI SCELTA – Salonicco

a seguire Rap militante ITALUZZO aka Mad Monkey Selecta– Cosenza

Resident djs: Raffa- Rheinfelden/Morceou-Casablanca/Jonut- Calarasi

Video Leroy S.P.Q.R’DAM-Rotterdam

Sostieni, diffondi, alimenta il conflitto!!

Verso il corteo di Milano del 16 marzo: DAX Resiste!

Ingresso a sottoscrizione

Fabbrica Metropoliz _via Prenestina 913

bus 112.-314-.501-508

LITERAL X &Cuba Cabbal Orgi/Rage/Rabbia

 “Athens_ Thessaloniki” (Rap Militante Internazionale)

ARMA DI SCELTA

Gruppo greco hip hop nato nel 2010 con Daisy Chain (testi) e Hip Cut (basi). “Sei libero di decidere, scegli la tua arma e combatti!”, il concetto alla base dei loro testi politici. Nell’agosto 2012 è uscito “Όπλο επιλογής” il primo album omonimo autoprodotto.


SISTAH NAIS
all’anagrafe Trisha Takanawa nasce a Catanzaro il 6 dicembre 1991. Cresce tra le vie di Pentone, un piccolo paese della presila catanzarese, dove sotto influenza di alcuni amici e dallo scarso contesto culturale e ricreativo che la circonda, si ammala di Hip Hop all’età di 11 anni.
Dopo un lungo periodo di ascolto e di scoperta del panorama musicale internazionale, decide di prendere il microfono in mano e concretizzare quello che ha assimilato negli anni.
Registra dapprima dei dubplates per alcuni amici sound system, per poi pubblicare i suoi primi pezzi, tra cui “A Testa Bassa” con cui riesce a riscuotere feedbacks abbastanza positivi da parte del pubblico.
Nel mentre è alle prese con la scrittura del suo primo lavoro ufficiale, pubblica di tanto in tanto qualche singolo, portando in giro sempre con umiltà il suo live showcase in cui si schiera nettamente contro quello che è oggi il sistema, cercando di scuotere e far riflettere le coscienze altrui il più possibile.
Ha la possibilità di maturare le proprie skills solcando gli stessi palchi di artisti italiani del calibro di Mistaman, 99 Posse, Bassi Maestro, Ghemon Scienz, Maury B, Dj Lugi e anche internazionali come Bunny General, Drowning Dog & DJ Malatesta e i Prèmiere Ligne.
A poco a poco, con il continuo espandere della propria mente e delle proprie esperienze, partendo dai suoni classici del rap, intraprende un cammino musicale introspettivo costruito sui più disparati suoni elettronici e sperimentali.
http://www.youtube.com/watch?v=FJHgRjBuHuw

KALA/BRO SOUND CONSPIRACY è un progetto autogestito ed autofinanziato, nato con il preciso scopo di diffondere la nostra musica e le nostre idee che purtroppo non ritrovano spazio nel mainstream: dall’Hip Hop alla Tekno e dalla Dubstep alla Drum’N’Bass fino ad arrivare alle sfaccettature musicali più underground.

KSC è un sistema indipendente, creato e spinto da/per noi a dimostrazione che l’idee sono più forti dei soldi.
Noi ci abbiamo messo la nostra faccia, la nostra anima e le nostre energie, tutto ciò che è oggi KSC è stato creato dal nulla è c’è ancora tanto da fare.

http://www.youtube.com/watch?v=Nbl1qGhrHzw

ESPLOSIONE PLASTICA
ll gruppo nasce dalla melma dell’underground romano nel 2009. Esplosione plastica è nata da hip hop lovers dediti al funky core nel quale si ricerca l’eclettico, la psichedelia, la protesta e il tema da bassofondo che hanno caratterizzato la cultura hip hop fin dalle origini.
E’ composto da 2ba (MC), Dagri aka VOX-D (MC), Jazzy Tanax (MC/DJ), Locote (MC) e Ze Paulo (MC/DJ/Beatmaker).
http://www.esplosioneplastica.tk/

http://www.youtube.com/watch?v=fUAWRfEZuuA

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6 gennaio_ *OffMarket *La StanZa dei GiochI

Dalle ore 10 al tramonto

OffMarket: recupero, riuso, autoproduzione.
Made in Metropoliz- 100% meticcio

La stanza dei giochi: inaugurazione della nuova ludoteca
offmarket

metz1

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ARIA: A REASON TO GO OUT FROM HOME_ 16 DICEMBRE

PRESENTAZIONE di ARIA n. 3 rivista d’artisti

A REASON TO GO OUT FROM HOME una ragione che sottrae all’abitudine quando abbiamo un motivo per farci stranieri a noi stessi 

Ore 16.00 visita guidata al MAAM Museo dell’Altro e dell’Altrove di Metropoliz_città meticcia a cura di Giorgio de Finis

Ore 17.00 Installazioni site specific: ortomobile domestico, toponomastica parziale, giardino tropicale e un’ombra sul muro…

Ore 18.00 presentazione rivista

Ore 19.00 Vita Accardi nella breve piece teatrale tratta da “Come preparare un uovo sodo” di Ionesco, in scena: “Uovo pineale” di Luigi Ontani

Ore 20.30 cena meticcia (ticket restaurant )

Saranno inoltre visibili:

MARCO, una luminaria di Valeria Crociata, “Voyage dans la lune”, video di Daniela De Paulis, nonché le opere donate per supportare la rivista.

 

INGRESSO LIBERO

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Domenica 16 Dicembre 2012, alle ore 16.00, presso il MAAM Museo dell’Altro e dell’Altrove di Metropoliz_città meticcia, verrà presentato il numero 3 di ARIA: A reason to go out from home.

In questo numero la pubblicazione è dedicata alla necessità di modificare le proprie certezze per esplorare territori ignorati, fuori della propria consuetudine, spinti da una ragione fondamentale, capace di far sentire stranieri se stessi, tale da permettere di scoprire il senso della realtà con occhi nuovi. Scelto per la presentazione del giornale, Metropoliz rappresenta un luogo emblematico di questa urgenza d’esplorazione attiva sulla scorta di un vivo desiderio di cambiamento. Metropoliz, una città nella città, con i suoi occupanti (150 tra migranti e precari di varia nazionalità) affronta quotidianamente la reale questione della sopravvivenza, nel tentativo di mantenere in loco un domicilio, una casa in fieri. L’ex fabbrica ha aperto le sue porte all’arte fino a farsi museo e oggi vi si convive con i molteplici interventi artistici (alla cui realizzazione i suoi abitanti hanno spesso collaborato).Queste numerose opere disseminate nei diversi spazi proteggono Metropoliz dalla minaccia, sempre imminente, dello sgombro coatto.

La rivista Aria, con la sua presenza, intende contribuire a supportare questo progetto. Con le sue pagine ricche di contributi visivi, con installazioni rispondenti a progetti in situ di cui si è fatta carico, progetti ancora in progress, oltre che col coinvolgimento di artisti visivi, porta una testimonianza diretta di partecipazione.

La serata godrà della presenza di Vita Accardi protagonista della breve piece “Come preparare un uovo sodo” (Ionesco) che vanta come singolare oggetto di scena l’“Uovo pineale” di Luigi Ontani.

In quest’ARIA

massimo arduini, luigi battisti, arianna bonamore, pino boresta, brigates, andrea caminiti, tania campisi, giuseppe casaburi, krzystof czyzewski, giorgio de finis, iginio de luca, carlo de meo, daniela de paulis, laura della gatta, fausto delle chiaie, paolo desideri, rebecca dyer szabo, pablo echaurren, fa+, sandro fogli, simona frillici, licia galizia, irene gavioli, werther germondari, carlo gianferro, carlo gori, gianfranco grosso, piotr hanzelewicz, hogre, marco imperi, alfonso maria isonzo, rosa jijon, andrea lanini, myriam laplante, gianluca lombardo, nora lux, franca marini, silvia massotti, salvatore mauro, veronica montanino, armando moreschi, cristiana pacchiarotti, stefania perna, giovo piacentini, roberto piloni, pasquale polidori, claudia quinteri, renzogallo, paola ricci, paola romoli venturi, claudio scanzani,  daniele spanò, naoya takahara, jacqueline tune, andrea valentini, maya zincone. Ad essi si aggiungono: Sergio Fermariello, Felice Levini, Lucamaleonte, Alfredo Pirri, RenzoGallo, Giuseppe Salvatori, Cesare Viel, Valentina Vannicola, alla personalizzazione di alcune copie originali del giornale, che saranno in mostra negli spazi della ex fabbrica, concorrendo con i proventi di queste opere a finanziare la rivista ARIA.

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ARIA è una rivista monografica a carattere prettamente visivo. Ogni sua uscita si distingue per realizzazione e impaginazione. Ideata e prodotta da artisti visivi, è composta di contributi e materiali espressamente concepiti. Contrariamente alle “riviste d’artista”, ARIA adotta nel plurale di “rivista di artisti”, la sua specifica differenza, ponendosi come supporto aperto alla ricerca contemporanea. ARIA è un “luogo” di produzione. E’ pensiero e immagine, alterazione percettiva dell’informazione, atto creativo, colore e forma, parola che non informa ma trasforma. E’ gioco dichiarato, circolarità, vuoto e pieno, superficie di un’area indefinibile ed in trasformazione. ARIA vuole essere un’agorà spontanea cui si può prendere parte con la propria personale e autentica visione. I contributi condividono lo spazio e compongono un flusso dialogico, un insieme che è discorso collettivo, opera unica costruita con diverse voci per prospettare un viaggio erratico ininterrotto e complesso che, per tappe salienti e riflessioni, affronta la realtà attuale. Sulle sue pagine si può trovare uno spazio libero e accogliente, reale e astratto insieme, che per vocazione si apre a modalità potenzialmente inedite di diffusione e conoscenza. Oltre alla partecipazione spontanea e diffusa, la redazione formula inviti diretti per una più ampia partecipazione. Le pubblicazioni sono consultabili presso i più importanti spazi pubblici dedicati all’arte.

 

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FREE PALESTINE _DOMENICA 2 DICEMBRE

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FABBRICA METROPOLIZ_3 NOVEMBRE #GENTE STRANA POSSE #VIAGGI DI SABBIA #TOUR 2012

Lo scorso 17 agosto la polizia ha sgomberato l’area di via Prenestina 911, adiacente a Metropoliz. I rom e le romnì sgomberati hanno scelto di proseguire il percorso di lotta e autodeterminazione all’interno della Città meticcia in via Prenestina 913 e stanno recuperando il primo piano della fabbrica ad uso abitativo. Per sostenere la sistemazione degna dei nuovi abitanti parte la campagna Fabbrica Metropoliz.

LA FABBRICA DEGLI ARTISTI a cura del MAAM (Museo dell’Altro e dell’Altrove di Metropoliz_città meticcia)

ore 12 Ritratti di famiglia con opera_ Carlo Gianferro at work
ore 18 “Metropoliz città etica 2016”. Progetto d’arte urbana di Già Piacentini
ore 19 ERRATA CORRIGE installazione+ aperitivo meticcio                        

ore 23 GENTE STRANA POSSE Presentazione del nuovo album “Viaggi di sabbia” 

a seguire REDGOLDGREEN MOVEMENT

GINKO
WSW WUFER/VIRTUS
‘NTONI MONTANO/ THE FACE
INNA CANTINA
dj MISS B. RANKS

IL MAAM

Il Museo dell’Altro e dell’Altrove di Metropoliz_città meticcia (MAAM) nasce come ideale prosecuzione del lavoro svolto nell’ambito del cantiere etnografico, cinematografico e d’arte di Space Metropoliz. Raggiunta la Luna, la città meticcia di fatto si colloca in un “outher space”, quello di cui parlano i trattati internazionali, uno spazio pubblico, dove armi e proprietà privata sono bandite, e dove è possibile sperimentare nuove forme di convivenza sociale. 

Come il razzo di Space Metropoliz, il Museo è un dipositivo. Dotandosi di un nome altisonante, che subito lo pone accanto e in concorrenza con le grandi istituzioni museali italiane e della capitale (il MAXXI e il MACRO), fa della sua perifericità, della sua a-economicità, della sua non asetticità (il MAAM è contaminato dalla vita) il suo punto di forza. Il MAAM sarà la macchina che spinta al massimo regime trasformerà l’intera fabbrica in un oggetto e un soggetto d’arte collettiva. Gli artisti sono invitati a dare il loro contributo gratuitamente, interagendo con lo spazio e con gli abitanti. L’invito ad intervenire (che suonerà come una vera chiamata alle armi) avverrà per passaparola e si avvarrà dell’aiuto di associazioni, università, gallerie, curatori indipendenti, e di quanti altri vorranno aderire all’iniziativa.
Avviando un nuovo virtuoso rapporto tra arte e città e tra arte e vita, il Metropoliz si doterà anche di una pelle preziosa, e di una collezione, che l’aiuterà a proteggersi dalla minaccia sempre incombente dello sgombero coatto.

GENTE STRANA POSSE è un gruppo nato nel 2004 per iniziativa degli allora giovanissimi “Picciotto” e “PeppeSud” all’interno dell’occupazione dello S.P.A.R.O., nel centro storico di Palermo. I due muovono i primi passi con DjDee, che dopo l’alternarsi di diversi altri dj, torna nell’attuale formazione. Fin dall’inizio le liriche e gli interventi di GSP si caratterizzano per la coscienza sociale e per la voglia di raccontare e, soprattutto, connettere le esperienze dei quartieri del capoluogo siciliano cercando di non scadere mai nella retorica. Nel 2005 esce “S.P.A.R.O.” primo cd autoprodotto in 100 copie nell’ambito del progetto “La Sicilia con la Palestina” che è la registrazione del live suonato con Joker Smoker e Assalti Frontali serve a finanziare il primo piccolo sound. A seguire piccole distribuzioni del singolo “Palermo” e della demo “Esclusi” di 5 brani.Nel 2006 esce il primo album “La Storia si ripete”, album di 12 tracce in cui il gruppo propone una ballabile fusione tra reggae e rap. Da lì una serie di date in giro per centri sociali ed eventi di piazza su e giù per l’Italia, nonché felici collaborazioni, complice anche l’organizzazione da parte della posse, con l’associazione Scirokku, del Festival “Notte Rock” di Finale di Pollina, ormai punto di riferimento nella programmazione culturale dell’estate palermitana. Il gruppo condivide negli anni il palco con nomi quali Assalti Frontali, 99Posse, Leleprox, Dj Caster e La Kattiveria, I Porci, Vibronics, Jovine (nomi dai quali nascono brani e collaborazioni poi registrate nell’ultimo lavoro autoprodotto) e in più suona con gruppi internazionali come DirtyPhonics, Zion Train, La K-Bine, Moyeney e tanti altri. La prima presentazione del nuovo album di ben 16 tracce, “Prima della Fine” (luglio 2009) avviene, invece, a Roma, con il gruppo hip hop femminile argentino Actitud María Marta. Morti sul lavoro, gentrificazione, migrazione, sono tra i temi toccati nelle rime di questa nuova produzione, decisamente rap e decisamente rabbiosa. La rabbia, ma anche la propositività, l’impegno e l’energia sono quello che vuole comunicare GSP nei suoi live, attraverso parole, suoni e, non in ultimo, immagini, con un progetto che a buon titolo può ormai definirsi audiovisuale. Nel 2009 GSP continua le sue date affacciandosi sulla scena internazionale. Un anticipo è rappresentato dalla partecipazione in dicembre al Festival “El Grito del Barrio”, a Madrid, organizzato dall’eclettico collettivo di media, musica e comunicazione “La Plataforma”. Da Gennaio 2010 GenteStranaPosse allarga la famiglia sperimentando un nuovo progetto musicale “Rap & Rock” con la collaborazione di nuovi musicisti della scena palermitana. Fanno parte della formazione del nuovo progetto Ciccio Bonaccorso alla batteria, Paolo Gurgone al basso (entrambi facente parte negli anni di gruppi come Magilla gorilla, Session Height, Joker Smoker…), Gianfranco Marino alla chitarra (ex Mari X, Marta sui Tubi e diverse collaborazioni con Manu Chao e Tonino Carotone), Danilo “Manolo” Romancino e Luca “Satomi” Rinaudo che si occupano dei synth e della parte elettronica. La nuova band punta a creare un sound più d’impatto dove le metriche rap si fondono con sonorità rock ed elettroniche rimarcando le tematiche dal basso trattate nei testi e aggiungendo un notevole spessore musicale.

GSP feat. O’ZULÙ_Viaggi di sabbia http://www.youtube.com/watch?v=gs5PggUkIWg

GSP_Che succede http://www.youtube.com/watch?v=_LJdqtPlfzM

RED GOLD GREEN è un collettivo/movimento composto principalmente da cantanti ,produttori, bands, djs,sound e musicisti, amici da anni interpreti, sostenitori e diffusori attivi della reggae music e della black music. Attraverso lo stare insieme ed il collaborare condividendo l’amore e la passione per la Musica Reggae, il movimento si propone come promotore di cultura, di eventi e di produzioni artistiche indipendenti, frutto della sinergia e dell’incontro tra le personali e singole peculiarità/qualità di ogni suo componente/partecipante. Proprio sulla collaborazione per la libera espressione, sul sostegno alla diffusione delle produzioni indipendenti e delle autoproduzioni, sull’amicizia e sulla voglia di creare valori opportunità ed unione, si basa la forza che muove Red Gold & Green. Partendo da Roma per unire con la musica tutto il mondo. Lo stesso movimento si apre ad iniziative e proposte di collaborazioni.

 


 

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26 OTTOBRE: METROPOLI E RIVOLUZIONE. PRATICHE INDIPENDENTI DI CONFLITTO A CONFRONTO

C’un’ipotesi di lavoro nella quale siamo impegnati che vogliamo sottoporre al confronto e alla discussione politica. Ripensare l’idea della rivoluzione nelle condizioni attuali, concepire un processo rivoluzionario dentro l’ambiente metropolitano. È la metropoli il contesto dove può prodursi il cambiamento semplicemente perché ormai la maggioranza della popolazione vive negli agglomerati urbani e perché la crisi esplode a livello locale e mondiale proprio attorno ai processi di urbanizzazione.

Nel corso degli ultimi due secoli, la valorizzazione dello spazio urbano è stata una strategia fondamentale per l’accumulazione di capitale, mentre i diritti di proprietà hanno concesso alle imprese capitaliste un controllo quasi totale nella produzione di spazio urbano per ottenere una massimizzazione del suo specifico valore di scambio: suoli e funzioni vengono utilizzati, pensati e “programmati” per la rendita, in un clima di crescente deresponsabilizzazione nei confronti di chi ci vive e del suo ambiente.

Le città o le più attuali aree metropolitane sono i luoghi dove si produce, si scambia, si vive e si governa. Sono i luoghi del conflitto e del disciplinamento sociale, il terreno sul quale tutti i giorni si giocano le mille partite del conflitto e delle resistenze sociali, dove si sviluppano le complicità necessarie nella sopravvivenza come  nella rivolta.

Rimettere in circolazione l’idea della rivoluzione non vuole essere una semplice provocazione ma uno stimolo a ripensare il ruolo dei movimenti e delle diverse forme di organizzazione delle lotte sociali. La rivoluzione è un processo che prevede la partecipazione di un arcipelago di strati sociali diversi, ognuno con le sue peculiari forme di organizzazione e di lotta. Pensare la rivoluzione significa innanzitutto percepire la necessità del rapporto tra settori sociali che hanno caratteristiche profondamente differenti, che vivono condizioni diverse e che solo in determinate condizioni arrivano a fare blocco, a saldarsi in una relazione stabile.

Ragionare di rivoluzione urbana significa provare a ricollocare l’agire sindacale, dei movimenti sociali, delle realtà territoriali dentro un orizzonte politico e teorico di cambiamento strutturale. E ripensare le forme tradizionali dell’agire sociale dentro le nuove condizioni di un presente dove la precarietà di vita è diffusa e devastante.

Forzare l’orizzonte limitato che abbiamo di fronte è una condizione di sopravvivenza nell’Europa della dittatura delle banche e nell’Italia del disgusto verso la classe politica. Rompere i diktat che provengono direttamente da Bruxelles e che arrivano a cascata nelle nostre vite,  dai tagli ai posti di lavoro, alle privatizzazioni dei servizi e dei beni comuni non è possibile se non si mette in campo un’ipotesi alternativa radicale. È lo stesso problema maledettamente concreto che si sono trovate di fronte le rivolte arabe o con le quali sono alle prese i movimenti di mezza Europa e degli Stati Uniti.

È proprio da questi movimenti che provengono tre segnali importanti: la rottura con le forme tradizionali della politica, l’attitudine a mettere insieme rivendicazioni differenti e strati sociali distinti e la capacità di esprimere un’alternativa radicale. A tutto questo si aggiunge il fatto che queste rivolte si esprimono sempre dentro contesti metropolitani. È pertanto la stessa dinamica dei movimenti reali a spingerci a ripensare l’idea della rivoluzione. Di che rivoluzione stiamo parlando? Quali settori sociali ne sono potenzialmente interessati? Quali sono i terreni di azione da privilegiare per imprimere una spinta in avanti a questi processi? Verso quali forme di organizzazione dobbiamo muoverci?

Di questo vogliamo parlare e confrontarci in un incontro aperto con Toni Negri, Gigi Roggero, Askatasuna, Pierpaolo Leonardi, Il Cantiere, Nunzio D’Erme

Blocchi Precari Metropolitani

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IL TEMPO, LO SPAZIO E LA MASSA. UNA NUOVA STAGIONE DI LOTTA PER IL DIRITTO ALLA CASA E ALL’ABITARE

“Mala tempora currunt” per il diritto alla casa e più in generale per il diritto all’abitare. I nefasti processi messi in moto con la legge 431/98 sembrano essere arrivati all’apice di ogni più nera previsione. Le istituzioni locali continuano a consentire ai palazzinari di fagocitare chilometri e chilometri di campagna, interi palazzi di recente costruzione restano invenduti (ed esenti da IMU). Gli adepti del ‘mercato’ potrebbero aspettarsi, in queste condizioni, un crollo dei prezzi di vendita e affitti a prezzi stracciati. E invece continuiamo a vedere affitti sopra i mille €/mese e prezzi di vendita inavvicinabili. Ciononostante, ancora oggi c’è chi si ostina ad individuare nel cemento e nell’edilizia privata la possibile via d’uscita dalla crisi, sindacati confederali compresi. Per quanto riguarda il pubblico l’impegno è tutto sulle grandi opere e le infrastrutture, ma sempre di cemento, acciaio e mattoni parliamo.

Dunque la corsa al consumo di suolo è più che mai viva, ma nemmeno un pezzettino sarà riservato ad interventi destinati all’edilizia residenziale pubblica, cioè alla salvaguardia di chi una casa a prezzi di mercato non se la può proprio permettere. Questo è il tempo delle dismissioni, degli sfratti, delle sofferenze nei mutui, degli sgomberi, della precarietà abitativa tout-court. È il tempo in cui i Fondi, cioè le banche, gestiranno patrimoni e risorse per mettere a valore le città e i territori, per continuare a rafforzare la rendita. Per questo invocare lavoro e pensare di uscire dalla crisi attraverso il cemento non può essere il nostro orizzonte, questo lavoro non è un bene comune e questo l’hanno visto bene a Taranto come in Val di Susa.

Questa contraddizione la conosciamo bene. Ogni spazio sottratto alla speculazione, ogni abitazione dove un inquilino resistente difende il suo diritto a pagare un affitto equo, ogni territorio che contrasta la monetizzazione del suolo e del patrimonio pubblico, ogni luogo dove ci si oppone alla malagestione dei rifiuti e dell’ambiente è alle prese con questo rischio. A questo si aggiunge la possibilità che gli spazi occupati, le resistenze diffuse, i picchetti e le lotte contro le dismissioni vengano gestite e governate come una sorta di ammortizzatore sociale diffuso, che in assenza delle risposte istituzionali si sostituisce inconsapevolmente agli enti, agli assessorati, ai ministri competenti. Dobbiamo irrompere dentro l’agenda di questo paese per invertire la tendenza, portando sulla scena la dirompente forza dei territori che lottano per il diritto all’abitare e al reddito nelle forme plurali che conosciamo bene. Attraverso pratiche di riappropriazione e di resistenza, migliaia di abitanti rappresentano la possibilità che “Abitare nella crisi” possa sviluppare una differente visione della città e dei territori rompendo in maniera definitiva con l’attuale modello di sviluppo, ma anche e con la logica della riduzione del danno.

L’energia che serve per sviluppare la massa critica necessaria è molta. Il 22 settembre 2012 a Roma ci incontreremo per continuare, nello sviluppo di questa rete, a dotarci di strumenti di mutuo soccorso per difendere le case e le occupazioni, e individuare obbiettivi e mobilitazioni comuni a livello nazionale: in questo senso, l’appello a cogliere la chiamata che arriva da Milano per diffondere la campagna #OccupySfitto verso l’assemblea nazionale di fine ottobre.

SABATO 22 SETTEMBRE

ORE 10.30

ROMA – VIA DEL PORTO FLUVIALE 12

(METRO B – PIRAMIDE e/o GARBATELLA)

www.abitarenellacrisi.noblogs.org

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SGOMBERATO L’INSEDIAMENTO DI VIA PRENESTINA 911, I ROM PROSEGUONO IL PERCORSO DI AUTODETERMINAZIONE DENTRO METROPOLIZ

Questa mattina alle ore 8.30 forze di polizia, carabinieri e guardia di finanza hanno chiuso al traffico via Prenestina e con una decina di blindati hanno sfondato il cancello del civico 911, facendo irruzione all’interno dell’insediamento abitato prevalentemente da rom e romnì, approdati in quell’area 3 anni fa dopo lo sgombero del campo di via di Centocelle.
Mentre al civico 913 gli abitanti di Metropoliz sono saliti sui tetti e si sono barricati all’interno dell’ex fabbrica pronti a resistere, i 40 nuclei del 911 hanno avviato una trattativa con la sala operativa sociale del comune con la mediazione di 2 attivisti dell’associazione Popica onlus, che sono stati denunciati.
Una trentina di nuclei rom e romnì ha rifiutato le soluzioni tampone proposte dal comune ed è stato accolto dentro Metropoliz, scegliendo di proseguire il percorso di lotta e di autodeterminazione all’interno della città meticcia. Gli altri hanno trovato sistemazione all’interno varie strutture gestite dal comune.
Ancora una volta l’amministrazione e la questura utilizzano il mese di agosto per portare a termine operazioni di sgombero senza soluzioni concrete, mostrando il pugno duro contro chi reclama diritti e occupa per necessità in assenza di politiche abitative degne e sostenendo gli interessi dei signori del mattone e della rendita in una città disegnata a misura degli speculatori.
L’accanimento verso i rom e le romnì conferma che il “piano nomadi” è uno strumento di mera persecuzione razzista, mentre la scelta di non subire il ricatto dell’amministrazione e di proseguire la battaglia per il diritto all’abitare dentro la città meticcia da parte di 30 nuclei rafforza la nostra idea che oggi più che mai, dentro la crisi, è necessario autorganizzarsi e riconquistare il diritto alla città attraverso il riuso del costruito pubblico e privato, per sottrarre spazio alla rendita e affermare spazi di libertà.

Metropoliz_ città meticcia
Blocchi Precari Metropolitani
Popica onlus

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Lunedì 18 ore 15 tutt* in campidoglio contro le privatizzazioni, l’Imu, gli sfratti e gli sgomberi!!

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ORARI PARTITE

Sabato 2 giugno – dalle ore 10
TORNEO CALCIO A 5 ADULTI

Domenica 3 giugno – ore 11
FINALE TORNEO CALCIO A 5 ADULTI
BASKETBALL
VOLLEY

Domenica 3 giugno – ore 16
TORNEO CALCIO A 5 BAMBINI

A seguire
PREMIAZIONE

Il calendario delle partite sara` reso noto sabato mattina per consentire ad altre squadre di partecipare al Mediterraneo Antirazzista di Metropoliz.

Daje!

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